Collaborazioni
NADA
Fine anni 70. Tempo di musica, tempo di parole nuove, accordi coraggiosi, note libere e trascinanti per cambiare un abito usato in un altro nuovo, stimolante, dalle tinte espressioniste, multiculturali ed eccitanti. Una provocazione da “indossare” senza indugi per gli stimoli effervescenti, gli entusiasmi spontanei in volo libero verso una rinnovazione e trasformazione. Autrice di una fabbrica nel cuore che crea una finestra da cui penetra una luce insolita, gradevolmente sana.
Insomma il sapore del nuovo il cuore lo mastica bene.
Erano tempi di grande spinte emotive, enormi motivazioni e cambiamenti di rotta.
E in quegli anni il diario di bordo indicava: controcorrente. E su quella nave tanta gente è salita e tanti poi hanno preferito scegliere di tornare indietro con le scialuppe, non era per tutti evidentemente affrontare un mare misterioso. Rimanere a galla come i pesciolini che giocano a palla è da sempre stata un’impresa.
Fine anni 70 anche le nuvole del cielo avevano cambiato faccia e le note che arrivavano da altre terre erano diventate il nord, il sud, l’est e l’ovest; la carta nautica da seguire era tracciata, il rock puntava dritto a prora e la musica d’autore architettava geometrie importanti.
C’era una radio a Roma che si chiamava PuntoRadio e diffondeva nell’etere musica e cultura: una rivoluzione in FM e c’era un tipo in quella Radio che lavorava là essendone uno dei fondatori. Non la dava a vedere ma per la musica aveva un amore che assomigliava molto a quello che Dante aveva per Beatrice. Quel tipo si chiamava Fabio Max e a quei tempi aveva i capelli rossi e aggiungerei visto che ci siamo che aveva anche i riccioli, il tipo scriveva dappertutto in rima baciata, allungata, stretta, larga, extra large and small.
Da bimbo i coetanei lo prendevano in giro perché muoveva a velocità inverosimile il piccolo indice nell’aria disegnando storie, come quegli ufo impazziti che stampano nell’aria dei numeri misteriosi che solo il cuore sa decifrare. E le emozioni, parole – immagini che gli guizzavano via dalla labbra per lui erano segni, colori, pennellate che realizzava con l’indice strumento d’arte nell’immensa tela dello spazio.
Un giorno dopo qualche anno, siamo ai tempi della Radio, allora i rapporti con i cantanti erano continuativi, Fabio Massimo Caruso ex Fabio Max, quando non si sa come e perchè riuscì a farsi invitare a casa di Nada con una sortita e fece vedere quello aveva scritto su migliaia di fogli. Fabio avendo di fronte un’artista come Nada un personaggio che aveva fatto la storia della musica in Italia, per farsi coraggio e rompere la grande emozione incominciò a leggere in modo quantomeno febbricitante; qualcuno esclamò: Vattene a casa, ma quello era un problema allora non aveva la patente e non sapeva come fare, quindi sperava di tirare sino al mattino per beccare poi un bus. Gerry ebbe un gesto di pietà gli disse: Ragazzo coraggio. Poi confortandolo gli portò un bicchiere d’acqua.
Però in tutto quel baccano Nada intuì che probabilmente c’era in quel tourbillon di parole-immagini-colori qualcosa di buono, forse perchè il tono dei capelli rosso lo stesso di entrambi facilitò l’affinità elettiva. Così scelse dei testi per poterli valutare meglio, anche Mauro Lusini che disse: O bucaiolo falla finita che t’accompagno io. Ma in verità non fù un gesto di carità e nemmeno di generosità ma un impulso preciso per giungere alla libertà verso l’invasore. Così, insomma per riprendere il filo, si stava dicendo, lo stesso Mauro fraterno amico di Nada presente alla lettura delle “liriche” lo chiamò per un inizio di collaborazione, così nacquero delle canzoni con le parole di Fabio Massimo Caruso, la musica di Mauro Lusini e i preziosi suggerimenti di Nada. Poi nacque anche una grande amicizia.
Riconosco a distanza di anni l’onore di aver collaborato con Nada un’artista così importante e di averne poi mantenuto l’amicizia, quell’esperienza è stata significativa per la mia pittura, in quanto ricchezza aggiunta alla mia ricerca pittorica.
Parlavamo prima di scelte e di ispirazione di chi nel corso degli anni ha saputo ben tenere la barra del timone sfidando uragani, burrasche e onde anomale ecco su quella nave Nada continua con grande forza artistica, lucidità, e senso innovativo a solcare le acque dell’arte. Ho sempre avuto la certezza che i grandi artisti sappiano “annusare” il vento della vita e capire subito come porsi per interpretarla con la loro creatività, rinnovandola nei gesti e nei sospiri del tempo.
Grazie di cuore Nada.