Collaborazioni

ALESSANDRO NARCISO

Un linguaggio all’insegna del “gioco” che nasce fra osservazione e comunicazione

L’opera di Fabio Massimo Caruso, offre un panorama di ricerca determinante nell’ambito dell’espressività spaziale, ponendosi come un vero e proprio caso esemplare di un’idea che trova spazio e pieno riscontro nell’ambito dell’arte contemporanea.
Le tangenze tra la ricerca artistica e l’espressività del gesto pittorico, non si risolvono in una semplice stratificazione figurale, ma testimoniano una coalescenza costruttiva verso un’opera che per sua natura esprime un continuum filosofico che, si trasduce in un “blocco costruttivo” da cui emerge un’energia “spaziotemporale”.
L’assetto morfologico della sua pittura, permette di mostrare la materia nella sua crescita rallentando l’azione nel momento in cui agisce su di essa e nel contempo amplificando il gesto dando ad essa una forma precisa e decisa.
L’incontro tra arte e ricerca, diviene un “gioco”, d’astuzia, d’anticipo sulle mosse, studiato al tavolo della creatività. Un doppio “gioco” che stravolge le buone maniere dell’arte nello scontro fra titolo e opera, parola e immagine che attraverso il ribaltamento delle dimensioni e delle prospettive innesca domande, genera soddisfazione, restituisce significati, duplicazioni, forme, intreccio di intenzioni che si sovrappongo contrapponendosi.
Il suo lavoro diviene un linguaggio all’insegna del “gioco” che nasce fra osservazione e comunicazione dove mittente e destinatario si fondono nell’opera, nella ricerca del “segno”.

Alessandro Narciso